Ormai siamo in autunno inoltrato e possiamo prendere in considerazione l’eventualità di riutilizzare gli scarti organici del giardino e, perché no, anche della nostra tavola.
Il prato è un tappeto di foglie che, ricordiamoci, vanno rimosse dopo pochi giorni al massimo dalla loro caduta perché altrimenti si rischia di danneggiare il prato sottostante. Il vento di questi giorni d’autunno ha spezzato tanti piccoli rami secchi che giacciono per terra e che andrebbero rimossi. Insomma, bisogna fare pulizia e perché non approfittare dell’occasione per procurarsi un buon terriccio ricco di nutrimento che potremmo così utilizzare nella prossima primavera?
Il segreto è il compostaggio e se ci si organizza e si decide di farlo, ci si libererà anche del problema di dover, comunque, smaltire tutte quelle foglie secche che non possiamo certamente bruciare.
Allora, tanto per cominciare, avremo bisogno di una compostiera. Se ne trovano tante in commercio di varie misure e per tutte le tasche ma, se abbiamo un po’ di ingegno e un minimo di manualità, possiamo realizzarcela anche da soli con delle tavole di legno non verniciato o con dei mattoni pieni, oppure semplicemente con una rete metallica o con 4 di quelle pedane di legno o plastica che si usano nel trasporto merci e un telo di plastica consistente per la copertura.
Una volta superato il problema della compostiera, possiamo cominciare ad organizzarci per poterla usare. Dimenticavo, occorre anche un attivatore di compostaggio, prodotto che si trova regolarmente nei negozi di giardinaggio o nelle catene del fai da te che trattino pure il giardinaggio. Basterà seguire le istruzioni sulla confezione per usarlo poi correttamente.
Dobbiamo poi trovare un posto per sistemare la compostiera, un posto non troppo vicino alla casa e al riparo sotto un albero a foglie decidue, in modo che possa stare al riparo dai raggi del sole estivo, ma possa usufruire del tepore delle giornate di sole invernali.
Cosa possiamo mettere nella compostiera? Innanzi tutto i residui delle potature delle siepi, avendo cura di triturare il tutto, le foglie triturate, lo sfalcio del prato, i rametti caduti anch’essi triturati e poi, per finire, alcuni avanzi di cucina, ma senza olio. Quindi gusci d’uovo, fondi di caffè e tè, pane secco, avanzi di frutta e verdura, la cenere del camino purchè sia cenere di legna. Da evitare le ossa in genere perché hanno tempi di degrado molto più lunghi.
Tutto questo va messo a strati possibilmente non troppo compatti e non troppo bagnati, in modo che circoli l’aria indispensabile per l’attivazione del compost. Se il tutto dovesse essere troppo compatto, si può usare della segatura per alleggerirlo.
Se sapremo fare le cose con attenzione e precisione, dopo 6-8 mesi, quindi proprio per la primavera avanzata, ci ritroveremo con un terriccio ricco di sostanze nutritive, che sa di terra di bosco, una vera leccornia per le nostre piante.
tobia |