Sky, la disdetta è sempre più facile, e quindi gli abbonati che non volessero più usufruire del servizio, possono farlo con estrema disinvoltura. Infatti, basta scaricare il modulo per la disdetta tranquillamente reperibile online, compilarlo e inviarlo a Sky a mezzo fax. corredato da una fotocopia del documento di rconoscimento, e la disdetta è di fatto operativa. Nel caso, invece, non si disponesse di un fax, la stessa può essere inoltrata all'azienda a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno, sempre con il documento in fotocopia allegato, e si è liberi da ogni legame. Il decreto Bersani, inoltre, consente di effettuare la disdetta anche senza dover attendere necessariamente la scadenza dell'annualità dell'abbonamento, in tal caso sarà necessario corrsipondere a Sky, a titolo di rimborso dei costi dell'Operatore, la somma di 11,44€ iva compresa, somma che però non è dovuta per quegli abbonati che avessero acquistato all'epoca il decoder.

Anche per la restituzione di questo vi sono delle novità, in quanto a far data dal primo luglio è possibile trattenere senza nessun aggravio di costi, il decoder standard o l'HD, compresa la smart card, in modo da poter continuare a vedere i programmi in chiaro, quindi quelli non criptati. Tuttavia, in tal caso, il decoder non sarà più coperto da garanzia, cosa del resto del tutto ragionevole. Invece, per i decoder MySky e MySky HD sarà necessario provvedere alla restituzione che dovrà avvenire presso uno dei tanti centri Sky presenti sul territorio nazionale, dietro rilascio di una ricevuta che ne attesti la restituzione. Con queste semplici operazioni è possibile sciogliere il contratto di abbonamento nel caso lo si volesse. Purtroppo la stessa cosa non è possibile per l'abbonamento alla RAI.

In questo caso, infatti, la disdetta è di fatto impossibile in quanto il balzello, perchè di vero e proprio balzello si tratta, è dovuto non per usufruire del servizio, bensì per il possesso del televisore o di qualsivoglia altra apparecchiatura in grado di ricevere i programmi TV, a prescindere che siano della Rai o meno. Una vera e propria fregatura, potremmo dire, per i cittadini che si trovano a dover fare i conti con un numero sempre crescente di balzelli e tasse di vario tipo, spesso senza ricevere nulla in cambio, o ricevendo dei servizi inadeguati. Non è il caso della Rai, in quanto i programmi sono di ottima qualità, ma questo vale anche per le TV commerciali che però non chiedono nulla in cambio. Anche la RAi potrebbe mantenersi con i ricavi della pubblicità, come Mediaset ad esempio, mentre invece si continuano a chiedere soldi ai contribuenti per mantenere strutture costosissime, che invece potrebbero essere decisamente più sobrie.