Secondo Bankitalia tasse troppo alte. Senza riduzione crescita a rischio e non solo la crescita, ma si rischia di erodere almeno del 50% gli effetti della manovra salva Italia. Il pil negativo si mangerebbe, di fatto, i benefici che una così alta pressione fiscale in un primo tempo sembravano essere alla portata del Paese, si mangerebbe di fatto i sacrifici degli italiani, la loro disperazione. Sempre secondo Bankitalia il livello della tassazione su famiglie e imprese va ridotto, altrimenti non sarà possibile parlare di crescita. Del resto è una constatazione che i cittadini hanno ormai fatto da tempo, e fa piacere che un istituto autorevole come quello di viale dell'Astronomia lo metta in evidenza. I soli che invece del problema non hanno sentore sono l'esecutivo nel suo complesso e, in particolare il prof. Monti, che proprio per le sue competenze queste considerazioni avrebbe dovuto farle già da un pezzo, e questo fatto fa sorgere dei seri dubbi sul suo profitto negli studi. Invece nulla, silenzio assoluto, così come silenzio assoluto sui tanti suicidi che ormai stanno caratterizzando questi primi mesi del 2012.

Una condizone ormai insostenibile. Basta fare un giro in un spermercato per toccare con mano la gravità della situazione. Scaffali meno pieni del solito, in quanto le stesse amministrazioni dei supermercati si approvvigionano meno del solito, per evitare di veder deperire i prodotti. Clienti, in particolare  i pensionati, che si aggirano mestamente con i carrelli vuoti, cercando di approfittare per lo più delle offerte ormai sempre più frequenti. Una volta, poi, il settore dei cosmetici era certamente più frequentato dalle signore che acquistavano i prodotti per il maquillage o le creme antiage, mentre adesso si limitano solo all'essenziale, dovendo fare i conti con un borsellino sempre più vuoto. E questo è ancora nulla, il perido più triste in assoluto verrà a ridosso del Natale, epoca in cui si dovrà pagare il saldo dell'IMU, la nuova supertassa punitiva, in un certo senso visti gli aumenti, instituita quasi con ferocia.

Ora è il momento che l'esecutivo cambi obiettivi e si decida a mettere mano alle spese della pubblica amministrazione e, in particolare, della politica perchè oramai la gente è stanca di mantenere certi personaggi che non fanno nulla per rinunciare ai loro privilegi, mentre chi li mantiene non risiesce più a provvedere a se stesso e alla propria famiglia. Quindi, via da subito almeno il 60% dei parlamentari tutti, vadano finalmente a lavorare, abolizione del rimborso elettorale, la nuova sigla farlocca con la quale è stato etichettato il finanziamento pubblico dei partiti contro cui già si erano espressi gli italiani nel lontano 1993, italiani presi in giro dai politici per altri 20 anni. E' il momento che chi ha sfruttato gli italiani per tanti anni se ne vada finalmente a casa. Sono i cittadini i datori di lavoro di questi personaggi, non diemntichiamocelo, e sarebbe quindi il caso di cominciare a procedere ai licenziamenti in massa per giusta causa, dei politici ovviamente.