La rivoluzione informatica, un continuo divenire di dispositivi, di software e di possibilità di connessione per le quali non c’è che l’imbarazzo della scelta. Eppure, non molti anni fa, non era affatto così. In molti ricorderanno, visto che non sono poi passati tanti anni, l’arrivo sul mercato dei computer basati sul processore 286 della Intel, azienda che allora monopolizzava il mercato. Quei 286 rappresentarono una vera e propria rivoluzione nel campo informatico, visto che finalmente offrivano delle capacità di calcolo e quindi di elaborazione, impensabili fino a quel momento.
Nacquero quindi nuovi software, in grado di sfruttare quei processori e, soprattutto, la quantità di memoria operativa che finalmente era possibile gestire. Si potrebbe dire che l’avvento dei 286 è stato un vero evento nel campo informatico. Da allora, nulla è stato più come prima, anche se per una successiva evoluzione sono occorsi n certo numero di anni.
Infatti, quei computer ebbero una vita lunghissima, soprattutto se paragonata alla velocità di obsolescenza dei giorni nostri. Quei mitici 286 continuarono a svolgere diligentemente il loro lavoro per almeno 5-7 anni, prima di essere a loro volta sostituiti dai 386, una ulteriore evoluzione dei microprocessori della Intel che, nel frattempo, aveva cominciato a veder incrinata la sua posizione di monopolio, visto che si erano affacciati sul mercato i nuovi processori della AMD, che man mano stavano cominciando ad aggiudicarsi una fetta di mercato.
Nessun problema per gli utenti, visto che alla fine la concorrenza fa bene al mercato e, in particolare, agli utilizzatori che così possono liberamente decidere cosa acquistare, in base alle proprie esigenze e disponibilità.
Ciò che invece restava ancora saldamente ancorato ad un vecchio concetto di gestione, era la gestione dei dati, che le aziende dovevano organizzare per proprio conto, con costi di impianto e soprattutto di gestione spesso molto impegnativi. La continua evoluzione dell’hardware portava inevitabilmente con se quella del software che si adeguava alle sempre maggiori possibilità che ormai le unità di calcolo offrivano, cosa che costringeva le aziende ad un continuo aggiornamento del software, con costi a vol5te elevati.
Ma, con l’evoluzione di internet, e in particolar modo, con la possibilità di poter contare su connessioni sempre più veloci e sicure e, oggi, disponibili ovunque, anche la gestione dei dati ha finalmente potuto diventare molto più performante.
Oggi, invece, è possibile gestire i dati in maniera completamente centralizzata, grazie ai servizi di cloud computing, che rendono il lavoro molto più comodo e veloce, a costi più competitivi, con i dati aziendali sempre accessibili in qualunque momento, da postazioni remote e su qualsiasi piattaforma, condizioni operative che consentono un notevole incremento della produttività aziendale, in qualsivoglia settore.
Queste soluzioni sono un ulteriore paso avanti nell’evoluzione informatica, anche in considerazione che grazie alla connettività globale, è possibile accedere ai dati ricercati, anche stando comodamente seduti su di una panchina di un giardino pubblico di ina grande città europea.
Gli utilizzatori di quei rivoluzionari 286 di un tempo, mai e poi mai avrebbero pensato ad un futuro così, forse solo nei loro sogni più sfrenati.
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