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frecceCalciomercato Napoli, tifosi increduli e sfiduciati
L'articolo è stato inserito il venerdì 24 agosto 2012

Il calciomercato del Napoli di quest’anno è ben lungi da poter essere definito tale.  E’ sotto gli occhi di tutti che, almeno fino a questo momento, il saldo tra cessioni e acquisti è nettamente negativo, e non mi riferisco ai soldoni, ma alla qualità di chi è  andato via e chi è arrivato. Le due cessioni cui ci si riferisce sono, ovviamente, quelle di Lavezzi e Gargano, due giocatori che rappresentavano, nel bene e nel male, una buona parte dello zoccolo duro della formazione di Mazzarri.

La partenza di Lavezzi era scontata ormai da tempo, e visto quanto è stato pagato dal PSG e, soprattutto, il salto di qualità da lui fatto nell’ingaggio, si tratta di una cessione che ci può stare. I 27 e passa milioni presi dalla squadra di Leonardo non potevano essere rifiutati, questo è ovvio, anche perché gli azzurri potevano contare su di un arrivo altrettanto importante, molto più di una scommessa come lo fu all’epoca lavezzi: Insigne. Arrivato a costo zero, essendo infatti già del Napoli, il giovanotto arriva da un campionato strepitoso, seppure di serie B, che ha messo in evidenza tutte le sue potenzialità che senza dubbio sono molto più che semplicemente interessanti.

La vicenda che invece lascia l’amaro in bocca è quella legate alla cessione di Gargano, per anni inamovibile motorino si centrocampo, a volte contestato per le troppe palle perse, ma spesso applaudito per le infinite recuperate e per il fatto di essere instancabile, sempre l’ultimo ad arrendersi. Con l’arrivo di Inler si pensava che potesse essere messo nel dimenticatoio, invece si è dimostrato essere più affidabile dello svizzero in tante occasioni, tanto da disputare l’anno scorso il suo miglior campionato dal suo arrivo a Napoli. Questa cessione è stata quella che ha fatto più imbestialire i tifosi napoletani, quella più dolorosa anche perché del tutto inaspettata e inopportuna.

Sembra, ma non tutti ci credono, che sia voluto andare via perché non sicuro di poter giocare anche quest’anno, ma la questione è leggermente diversa. E’ incomprensibile come il Napoli si sia lasciato sfuggire il Mota, non sia riuscito a trattenerlo anche adeguandogli un poco il contratto, ma ancor più incomprensibile il fatto che sia stato ceduto all’Inter, una squadra concorrente del Napoli, e oltre tutto per una cifra inadeguata. Una società che opera con oculatezza, dovrebbe essere anche in grado di trattenere un giocatore, anche in caso dimostri un po’ di malcontento, perché altrimenti se domani tutti volessero andar via, che potrebbe succedere? Si dovrebbe rifondare la squadra?

Il Napoli, al momento, punta sul nuovo acquisto Berhami, prelevato dalla Fiorentina assieme a Gamberini, e sul recuperato (fino a che punto?) Donadel, anche lui arrivato l’anno scorso dai viola. Si tratta di un azzardo, di un rischio che una squadra che si definisce in crescita, che parla di progetto, non si può assolutamente permettere di correre. Del resto, il Napoli è una delle pochissime società italiane in attivo, con i conti molto più che in ordine, e quindi un po’ più di vivacità era lecita aspettarsela. Eppure sarebbero bastati 2-3 innesti mirati per avere una squadra ancor più competitiva dell'anno scorso, senza per forza dover cercare dei così detti top player.

Ora si cerca un sostituto di Gargano, perché in caso di assenza di Inler per un qualsivoglia motivo, quella zona del campo è del tutto scoperta, e con una difesa a dir poco allegra come quella del Napoli, un centrocampo che non pressa e non filtra, senza il Mota che recupera palloni, e adir poco imbarazzante.

Il dubbio che si stiano facendo le cose senza la giusta programmazione è lecito. In definitiva, il Napoli non ha fatto altro che prendersi gli scarti della Fiorentina, ben quattro negli ultimi due anni, mentre i viola con l’arrivo di Montella si sono rinforzati in maniera significativa, prendendo, guarda caso, altri che il Napoli seguiva e che si è fatto sfuggire.  Una situazione a dir poco paradossale.

A circa una settimana dalla fine del mercato il Napoli non sa ancora che fare, è tutto ancora in divenire, e alla fine si punterà su quelli che gli altri hanno scartato, visto che ormai tutti hanno già provveduto a  fare le proprie scelte. La stessa Inter cui il Napoli ha in un certo senso regalato Gargano, non si è fatta scrupoli nel sottrarre al così detto amico De Laurentiis quel Pereira che il Napoli seguiva da prima dei nerazzurri. Una amicizia un po’ a senso unico, che lascia molto perplessi i tifosi napoletani.

Ora non resta che aspettare questi ultimi giorni, ma le speranze in qualcosa di buono sono ridotte al lumicino. Non è possibile ridursi alla fine del mercato, soprattutto quando De Laurentiis sa benissimo che chiunque venga a Napoli non verrà mai utilizzato subito da Mazzarri, perchè per le caratteristiche del gioco espresso dagli azzurri, ha necessità di assimilarne bene i meccanismi.

I tanti giovani, anche di valore, accostati al Napoli come, ad esempio, il brasiliano Ulvini, marcatore centrale di ottimo livello, non sono stati presi. Il reparto che avrebbe avuto bisogno di maggiori attenzioni, la difesa, non è stata proprio presa in considerazione, perché a detta del Napoli, numericamente a posto. Tuttavia, un conto è numericamente a posto e tutt’altra cosa è qualitativamente a posto. La differenza è tutta qui.


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