Delle 30 città europee con più smog ben 17 sono italiane. Il triste primato che ci mette ai vertici europei per la peggiore qualità dell'aria vede, tra l'altro, Torino al secondo posto dopo la città bulgara di Plovdiv, seguita a breve distanza da Brescia e Milano.
Il rapporto, che prende in esame tre indicatori e precisamente Pm10, ozono e biossido di azoto, evidenzia come le citrtà italiane siano in maggiornanza rispetto alle altre città europee.
Virtuose sono invece Tallinn in Estonia, e Stoccolma, Lund e Malmo in Svezia che guidano la classifica come le cttà con la qualità dell'aria migliore.
Altro primato negativo tocca poi a Napoli che guida la classifica indisturbata come città con la maggior concentrazione annua di biossido di azoto, causata dalle emissioni di gas di scarico delle automobili in maggior misura e che è causa delle pioggie acide che inquinano ed impoveriscono il suolo.
Eppure a Napoli vi è un divieto permanente di circolazione delle auto inquinanti in tre giorni alla settimana, dalle 7.30 alle 10.30, ma evidentemente questo non basta.
Napoli vive da sempre in un traffico praticamente costante, inspiegabile a volta, ma sempre presente. Fatto è che Napoli è anche la città con il parco auto circolante tra i più vecchi d'Italia e questo è un fattore determinante.
I trasporti pubblici napoletani sono poi tra i più lenti d'Italia. Eppure, se i responsabili della polizia municipale napoletana volessero ridurre drasticamente il traffico, potrebbero raggiungere lo scopo in pochissimo tempo. Basterebbe far rispettare il codice della strada che a Napoli è da sempre un optional. Sono vecchie quanto il cucco le barzellette che recitano che a Napoli, per esempio, il semaforo rosso non rappresenta l'obbligo di fermarsi, ma piuttosto un consiglio di procedere con prudenza.
Se a Napoli facessere rispettare il codice, ben presto una significativa fetta di napoletani resterebbe a secco di punti e non potrebbe più circolare. Oltre e rimpinguare le asfittiche casse comunali.
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