Era inevitabile conoscendo Cellino, il vulcanico presidente del Cagliari, che l’esonero di Bisoli fosse dietro l’angolo. I primi sentori si erano avuto già dopo la sconfitta subita dagli isolani in casa contro il Napoli, ma la seconda sconfitta casalinga di seguito contro il Genova è stata fatale al tecnico dei sardi.
Nel calcio se non arrivano i risultati il primo a pagare è l’allenatore, è così, è stato sempre così e sempre lo sarà anche perché non è possibile cambiare tutta la squadra così, di punto in bianco.
Poi, si sa, l’umore dello spogliatoio è quello che il più delle volte determina il rendimento della squadra.
Che i rapporti tra Bisoli ed alcuni giocatori del Cagliari non fossero dei migliori lo si sapeva, tanto è vero che, nella trasferta di Chievo, il tecnico non aveva convocato Daniele Conti e Alessandro Agostini, malumore poi rientrato nella successiva giornata di campionato per l’interessamento dello stesso Cellino.
Ma si sa, quando si rompe qualcosa è difficile rimetterlo insieme e, i cerotti, non servono a nulla.
Ora potrebbe toccare a Donadoni, anche se non vi è ancora l’ufficialità, ma l’arrivo dell’ex tecnico del Napoli e della Nazionale sembra ormai cosa fatta.
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