Diventa sempre più tesa l’atmosfera nel Mar Giallo in seguito all’inizio delle annunciate esercitazioni navali congiunte tra Sud Corea e USA cui partecipa anche la portaerei a propulsione nucleare George Washington. I rapporti tra i due stati della penisola Indocinese sono sempre più tesi e le diplomazie che contano stanno lavorando per cercare di scongiurare la possibilità che la situazione precipiti.
La guerra di Corea successiva alla fine del secondo conflitto mondiale non ha risolto, anzi ha inasprito, i rapporti tra i due Stati e a poco sono valsi tutti questi anni per cercare di rasserenare gli animi. L’isola di Yeonpeyong, che da sempre è contesa tra i due Stati pur se ora fa parte della Corea del Sud, è stata ancora oggetto di colpi di artiglieria anche se non andati a segno.
Il ministro della difesa Sud coreano ha invitato i giornalisti presenti sull’isola ad abbandonarla al più presto perché la situazione è “brutta”.
Dal canto suo Pyongyang ha annunciato una “risposta senza pietà” in caso di ulteriori provocazioni, riferendosi alle esercitazioni navali, e di violazione delle proprie acque territoriali.
Del resto, dopo la violazione della tregua di fatto che vige tra le due Coree da parte della Corea del Nord, continuare a parlare di provocazioni nei confronti dei sudcoreani è, quantomeno, singolare.
La Cina, da sempre alleata dei Nord Coreani, ha proposto un incontro a sei tra le due Coree, Cina, Stati Uniti, Unione Sovietica e Giappone per cercare di ricomporre la questione, ma al momento la situazione non è ancora ben definita.
C’è solo da sperare che nessuno di coloro che hanno le dita sul grilletto si faccia prendere dal panico o dal nervosismo e comincia a sparare.
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