Purtoppo stiamo assistendo ad un costante aumento dei malati di Parchinson in tutto il mondo e, come se non bastasse, si sta abbassando progressivamente l'età dell'insorgere dei primi sintomi.
Si presume che gli attuali 1.250.000 malati di Parkinson nnella sola Europa passeranno a 1.450.000 nel 2012; di questi 250.000 solo in Italia.
Tra l'altro nel 50% dei casi la malattia insorge tra i 40 e i 58 anni, nel 25% dei casi tra i 20 e i 40 anni e solo nel restante 25% i primi sintomi si manifestano dopo i 60 anni. Quindi, la malattia che si considerava quasi sempre legata all'avanzare dell'età, sta cominciando ad estendersi anche ai più giovani.
Quale la causa? al momento non è dato saperlo, così come non si conoscono bene i meccanismi dello sviluppo della malattia, però si ritiene che alcuni fattori ambientali, fra cui diversi inquinanti anche naturali, ai quali oggi si e' piu' esposti che in passato durante la propria vita, giochino un ruolo importante nell'insorgere della malattia.
Per certo si sa che alla base della malattia vi è la perdita di neuroni che producono la dopamina,
neurotrasmettitore responsabile della fluidità dei movimenti, e tale perdita sarebbe dovuta ad un
cattivo funzionamento del sistema che elimina dal cervello le proteine consumate. L'accumulo di tali proteine riduce la produzione di dopamina e quindi provoca l'insorgere della malattia.
I primi sintomi a comparire sono la perdita dell'olfatto; le cellule "olfattorie" cominciano a degenerare già circa 3/4 anni prima dell'insorgere dei normali sintomi, ormai da tutti conosciuti, del Parkinson, ovvero: tremore alle mani, lentezza nei movimenti, disturbi della parola e rigidità agli arti.
Uno studio Finlandese ha evidenziato che alti livelli di colesterolo, oltre come è ben noto ad essere un grave fattore di rischio per le malattie cardiovascolari, lo sarebbero anche per il Parkinson.
Di contro, un esperimento condotto sulle scimmie da ricercatori statunitensi dell'Università della
California tende a dimostrare che l'esercizio fisico,e nella fattispecie il jogging, ha un effetto benefico sull'attività cerebrale difendendo il cervello dall'aggressione di sostanze capaci di danneggiare i neuroni e causare l'insorgenza di patologie quali il Morbo di Parkinson.
Quindi è evidente che le attuali cattive abitudini alimentari delle società ricche unite alla sedentarietà, sono abitudini che vanno decisamente modificate.
daniele |