La fotografia digitale ha rivoluzionato il modo di fare le foto. Quando si partiva per le vacanze, cosa ormai imminente per una buona parte di italiani, per molti il primo pensiero era rappresentato dall'acquisto delle pellicole fotografiche da portare al seguito, in modo da non restare sena nel momento più bello delle vacanze, anche in considerazione del fatto che, nei luoghi di villeggiatura, i costi sono decisamente più alti. Ma il problema non si esauriva certo qui, visto che si doveva anche decidere cosa acquistare, ovvero se una pellicola normale o una per diapositive. I puristi della foto davano la loro preferenza a queste ultime, ma dovevano anche vincere la resistenza della moglie che non avrebbe avuto a disposizione le foto da mostrare alle amiche. Ma questo era un problema superabile, in quanto vi era anche la possibilità di farsi fare le stampe delle diapositive, ma in ogni caso si trattava di un costo aggiuntivo, anche se allora non era un periodo di crisi.
Con l'avvento del digitale è cambiato tutto. La sola precauzione da seguire è quella di dotarsi di una scheda di memoria aggiuntiva, possibilmente di alta capacità, e si è pronti a partire con la fida fotocamera digitale a tracolla. Ma i vantaggi non finiscono certo qui. Unfatti, già la sola possibilità di rivedere subito la foto appena fatta e quindi decidere se cancellarla per ripetere lo scatto o comunque conservarla, è una cosa che prima era impossibile, Tuttavia, per cercare di fare le cose per bene, sarebbe opportuno cercare di imparare a fotografare in digitale, in quanto comunque esistono delle differenze alle quali è necessario abituarsi. Innanzi tutto, le fotocamere moderne, quelle digitali appunto, hanno una serie praticamente infinita di funzioni che le rendono quasi a prova di errore, tuttavia è necessario apprendere bene il loro funzionamento così da poter ottenere sempre il massimo dalla macchina.
Bisogna fare comunque una considerazione di base. La tecnica la si impara abbastanza facilmente, si possono comprendere e memorizzare tutte le varie funzioni da utilizzare nelle varie situazioni, ma quello che non s'impara così di punto in bianco è la tecnica o il gusto dell'iquadratura. Una buona foto si distingue da una cattiva foto proprio per l'iquadratura, per la sua composizione, per il gioco del primo piano e del fondo sfocato, per la gestione della luce. Uno dei più frequenti errori che fanno i classici fotografi dilettanti, quelli della domenica tanto per intenderci, è che quando si recano in una località nella quale non sono mai andati, fanno tante foto, ma la maggior parte di queste è sbagliata.
Per esempio, per riprendere la facciata di una chiesa, tipo il Duomo di Urbino, devono necessariamente allontanarsi dal soggetto, a meno di avere un grandangolo che non dovrebbe essere superiore ai 28 millimetri (equivalenti di una reflex tradizionale) e se si inquadra anche un componente della comitiva, lo si mette direttamente vicino alla facciata della chiesa, con il risultato di renderlo praticamente quasi invisibile, piccolo piccolo. La soluzione esiste de è abbastanza semplice, basta infatti posizionare il soggerro in primo piano, solo il mezzo busto o anche meno, e riprendere così anche lo sfondo. Fotografia quasi perfetta. Se poi all'inizio si fanno degli errori, nessun problema, si può ripetere la foto all'infinito a costo zero, fin quando non si sarà capita e acquisita la tecnica, e questo non solo per le situazioni come quella descritta in precedenza.
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