La giunta Polverini ha varato il nuovo piano casa regionale del Lazio, scatenando le dure razioni dell'opposizione che non ha perso l'occasione paventare una sorta di liberalizzazione della speculazione edilizia.
Di contro la giunta Polverini, così come il sindaco Alemanno, sono convinti che il nuovo piano non potrà fare che bene alla regione così come alla città di Roma che, secondo il sindaco, rischia di esplodere dal momento che servirebbero almeno 30,000 nuovi alloggi.
Senza contare, sempre secondo Renata Polverini, che il piano testè approvato potrebbe rimettere i moto l'economia e dare una più che boccata di ossigeno al settore i crisi a tempo. Non ci dimentichiamo che l'edilizia è uno di quei settori dove trovano occupazione una gran quantità di addetti, la maggior parte dei quali non avrebbe altro sbocco lavorativo i quanto privi di una qualunque altra preparazione o competenza.
Secondo il piano sarà possibile demolire e ricostruire aumentando la cubatura degli edifici. In pratica, raddoppiare le dimensioni di vecchie palazzine, anche nei centri urbani (ma tale piano non avrà nessuna possibilità di attuazione nelle aree storiche) e trasformare i capannoni dismessi in abitazioni, purché il 30% sia destinato all'housing sociale.
In pratica sarà possibile abbattere e ricostruire vecchi edifici ottenendo u 60% i più della cubatura esistente. È inoltre previsto anche un aumento di cubatura del 35% per l'adeguamento sismico degli stabili.
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